capanne di cosola


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Risalendo in auto la Val Borbera sulla SP140, superato l’abitato di Cabella Ligure, il paesaggio si fa sempre più incontaminato. In un attimo ti trovi dalla pianura alla montagna, da una regione all’altra, da un clima all’altro. Le montagne cadono a strapiombo sulla strada, che continua a salire fiancheggiando sul lato opposto il torrente, fino al paese di Cosola, incastonato tra le pendici dei monti Ebro e Cavalmurone. Oltre Cosola, la salita diventa ancora più ripida e abbiamo davvero la sensazione di dirigerci verso una destinazione montana, tanto è lungo e tortuoso il percorso per arrivare al valico di Capanne di Cosola, a circa 1.500 metri di altitudine.
L’aria è buona, e fresca anche in estate. Il Monte Chiappo, con i suoi 1.700 metri di altitudine, è davanti a noi e volgendogli la spalle lo sguardo spazierà verso un serie di cime più o meno elevate il Cavalmurone e poi il Legnà, il Poggio Rondino, il Carmo e non chiude l’Antola ma si va avanti con il Monte Buio...maestri muti di una Valle dove l’acqua ha trovato negli anni la sua via. Qui è la “contrada del piffero”, una comunità che trova conferma delle sue antiche origini in uno strumento musicale che accomuna più provincie. Alessandria, Genova, Pavia e Piacenza; il Territorio delle Quattro Province, dove le montagne si fanno arrotondate e il vento odora di mare.

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